claudia mongini

Il lavoro verte sulla „macchina“ di Lise Meitner, ricostruita tramite un programma 3D a partire da indicazioni trovate su di un articolo scientifico dell´anno 1939.
Sulla tela si trovano una serie di stampe nel formato foto tessera, che mostrano vari aspetti dello strumento oppure i medesimi risolti diversamente (utilizzando cioè un altro tipo di rendering). Questo lavoro è stato prodotto subito dopo il video precedente: in un certo senso la sequenza temporale dell´animazione è stata tradotta in coordinate spaziali. La serie delle riproduzioni e´ spesso interrotta da vuoti bianchi o neri: aspetti che, nella ricostruzione fittizia, sono andati perduti o sono stati dimenticati.
In quest´opera, l´interesse non verte tanto sull´aspetto storico o scientifico, quanto sulla costruzione e consequente decostruzione di uno strumento obsoleto e fuori d´uso da tanto tempo.


macchina text, foto, collage auf leinwand galleria studio 44 genova, 2005


Thema ist hier rein die Maschine, die im darüber liegendem Foto aus den Angaben eines wissenschaftlichen Artikels des Jahres 1939, durch ein 3D Programm rekonstruiert wird. Auf der Leinwand befinden sich Sequenzen verschiedener Facetten der Maschine (d.h. Aspekte des Apparates die unterschiedlich gerendert wurden) im Passfotoformat. In gewisser Art ist der zeitliche Ablauf der Animation - diese Arbeit wurde kurz nach dem vorigen Video gemacht - in eine Räumliche Koordinate übergangen. Jedoch sind die Sequenzen der „Maschine“ oft durch eine Reihe schwarzer und weißer „Löcher“ unterbrochen: Aspekte die untergegangen sind bzw. verloren oder vergessen wurden.	Il lavoro verte sulla „macchina“ di Lise Meitner, ricostruita tramite un programma 3D a partire da indicazioni trovate su di un articolo scientifico dell´anno 1939. Sulla tela si trovano una serie di stampe nel formato foto tessera, che mostrano vari aspetti dello strumento oppure i medesimi risolti diversamente (utilizzando cioè un altro tipo di rendering). Questo lavoro è stato prodotto subito dopo il video precedente: in un certo senso la sequenza temporale dell´animazione è stata tradotta in coordinate spaziali. La serie delle riproduzioni e´ spesso interrotta da vuoti bianchi o neri: aspetti che, nella ricostruzione fittizia, sono andati perduti o sono stati dimenticati. In quest´opera, l´interesse non verte tanto sull´aspetto storico o scientifico, quanto sulla costruzione e consequente decostruzione di uno strumento obsoleto e fuori d´uso da tanto tempo.