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fluttuazioni ausstellung, galleria catartica |
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All’origine vi è l’azione, il calcolo, l’osservazione, l’ipotesi di tipico rigore scientifico, cui consegue un risultato che, sorprendentemente, sovrasta ogni possibile previsione. Lo sterile strumento digitale diventa mezzo consapevole nelle mani dell’artista, e il caos incontrollato dà origine a forme fluttuanti, vibranti di energia, di vita. Scrive l’artista: “Perturbazioni. Deviazioni dal tragitto, dall´equilibrio. Accelerazioni o frenate. Fluttuazioni. Da una figura chiara si crea una curva. Il cerchio si apre in una spirale. Movimento continuo. Atarassia. Turbolenza...” E’ il caos, dunque, il silenzioso e contraddittorio protagonista, quello stesso caos indecifrabile, non ancora spiegato dalle leggi matematiche ma percepibile attraverso la creazione artistica, che è origine e fine ultimo della nostra vibrante esistenza. |
Combinazioni di semicerchi colorati, segmenti che si intersecano, linee che fluttuano. Elementi che si ripetono. E che mutano. E´ una ricerca estetica che si articola in una sorta di “variazione sul tema”, a partire da una formula matematica derivante dalla teoria del chaos. Le posizioni dei semicerchi, le altezze dei quadrilateri di metallo, le relazioni tra i colori sono definite quantitativamente. La struttura astratta del modello matematico, tuttavia, non trascende la sua materializzazione artistica, in quanto la realizzazione stessa del mio lavoro conduce al mutamento dei parametri nel diagramma formale. E´ la produzione di un ciclo, in cui e´ la variazione a diventare il tema stesso; il cui andamento, piu´ che riprodursi puramente in un circolo (il che comporterebbe la riproduzione dello stesso percorso all´infinito), fa seguito ad una configurazione a spirale: una traccia che si inscrive fra punti singolari di discipline eterogenee e tesse connessioni che deviano il percorso dalla semplice riproduzione, creando nuovi avvolgimenti ed ulteriori giunzioni. Relazioni che non si stagliano nello schema dicotomico della comparazione o dell´antitesi, bensi´ piuttosto mirano a produrrre interferenze fra i campi di ricerca: metodi e schemi propri di formulazioni scientifiche vengono trasferiti sul piano della composizione artistica; elementi di sequenze numeriche tradotti in variazioni di materiali, forme e colori. Parte integrante del processo e´ il caso. Inserisce nel sistema formale del modello matematico una serie di fortuitismi che mutano di volta in volta l´immagine generata dalla formula escludendo la possibilita´ di “tenere sotto controllo” la composizione. Corrode la struttura quantitativa della matematica e destratifica quella intenzionale del procedimento artistico. Frattalizzando in questo modo la demarcazione fra soggetto e oggetto, si apre uno spazio omogeneo non determinato da coordinate e da confini o rasterizzato da leggi e convenzioni, bensi´ sede di singolarita´ a partire dalle quali possono venire formate e ri-formate nuove connessioni. |
Combinations of colored half circles, intertwining segments, fluctuating lines. Repeated and mutating elements. An aesthetic search that articulates itself in a sort of “variation of thema”, starting from a mathematical formula deriving from chaos theory. The positions of the halfcircles, the heights of the metal quadrilaters, the relationships between colors are quantitatively defined.The abstract structure of the mathematical model, moreover, does not transcend its artistic materialization, as the realisation of my work itself leads to parametrical mutations within the formal diagram. It is the production of a cycle, in which the variation becomes the theme istself. A cycle that follows a spiral configuration, more than a pure circular behavior (that would imply the reproduction of the same path to the infinity): a line that joins singular points of heterogeneic disciplines, and draws connections deviating the path from the mere reproduction, creating new windings and further junctions. Relationships that do not fit in the dicotomic schema of comparison and anthitesis, but that intend to produce interferences between the research fields: methods and schemata peculiar to scientific formulations are transferred on the plateau of artistic composition; elements of numeric sequences are translated in variations of materials, forms and colors. Chance is integrative part of the process. It inserts in the formal system of the mathematical model a series of fortuities that cause a mutation each time an image is generated by the formula, excluding in this way the possibility to keep the composition under control. It corrodes the quantitative structure of the mathematical model, and destratifies the intentional configuration of the artistic procedure. By fractalizing the demarcation between subject and object, it opens a homogeneous space, not determined by coordinates, delimitated by borders or rastered by laws and conventions, but a site of singularities, starting from which connections can be shaped and re-shaped again. |