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il libro delle scienziate
dimenticate
the book of forgotten
scientists
exibition, atrium
turin 2006
Ada Lovelace |
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The “windows” relative to Ada Lovelace are small and abstract: I thus refer to the punch cards the scientist developed out of Babbage´s work, the same “zeroes” and “ones”, that today, are translated in terms of electric current, regulating the functioning of any electronic dispositive.; Here they are presented in the original state of full or void squares. I have determined the disposition of the “holes” by following a series of random numbers, out of which I have reconstructed a series of operations.
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Le finestre che danno su Ada Lovelace sono piu´piccole e piu´ astratte; mi riferisco qui alle schede perforate che la scienziata ha sviluppato a partire dall´opera di Babbage: gli “zero” ed “uno” che oggi, tradotti in termini di corrente elettrica, regolano il funzionamento di qualsiasi dispositivo elettronico, sono qui presentati ripronendo l´originario stato di quadratini pieni o vuoti. Ho determinato la disposizione dei “buchi” seguendo la successione di una serie di numeri casuali, da cui ho ricostruito una catena di operazioni.
Ada, la scienziata poetessa Ada Augusta Lovelace (1815-1852) nacque dal breve matrimonio tra il “poeta maledetto” Lord Byron, ed Annabella Millbanke, dissoltosi poco dopo la sua nascita. Dopo la separazione non fu mai piu´ consentito ad Ada di vedere il padre; fu educata esclusivamente dalla madre, che nutriva uno uno spiccato interesse per la matematica e la tecnologia, nonche´ una forte inclinazione all´ordine ed al controllo di tutto ciò che accadeva intorno a lei; Lady Byron, forse anche per dissuadere la figlia da un avvicinamento alla carriera paterna, fece in modo che ad Ada fosse impartita una solida educazione in matematica e musica. A diciotto anni, Lovelace segui´ una lezione di Charles Babbage, matematico inglese che poco prima aveva sviluppato dal punto di vista teorico una macchina calcolatrice. Da questo momento Ada iniziò a nutrire un forte interesse per questo filone di ricerca, interesse che la portò, nel 1843, a tradurre in inglese, inserendovi una serie di note, il testo "Notions sur la machine analytique de Charles Babbage" scritto da Luigi Menabrea in seguito ad una conferenza di matematica tenutasi a Torino, in cui Babbage presentò per la prima volta ad un pubblico scientifico il suo complesso ed ambizioso progetto. Il valore delle note - lunghe peraltro tre volte tanto il testo originale – sta non solo nell´aver saputo chiarificare e promuovere concetti all´epoca alla portata di pochissimi, ma soprattutto di includervi considerazioni di carattere esperimentale e speculativo, che svilupparono il suo oggetto di ricerca da una macchina atta a computare particolari operazioni, verso un computer come lo intendiamo noi: fu Ada a tradurre l´astrazione matematica delle cifre nei parametri simbolici che caratterizzano una macchina fisica. Claudia Mongini |